domenica 4 luglio 2010

Nuove abitudini al mare e a Gardaland.

Quest'anno sulle spiagge si vanno affermando nuove abitudini. Non parlo di i qualcosa, nuovi modelli di materassini a forma di aerei, raccolta differenziata dei rifiuti introdotta negli stabilimenti balneari e altri argomenti"seri o seriosi" di cui si stanno occupando i giornali per occupare gli spazi lasciati liberi dagli inviati in vacanza. Mi ha colpito invece una nuova mentalità riguardo agli oggetti di svago ritenuti di scarso valore, come palloni, palette, secchielli, annaffiatoi, carriole... Mi sembra che si stia affermando la tendenza a prendere in prestito tali oggetti appartenenti ad altri e che magari giacciono temporaneamente abbandonati od incustoditi, usandoli senza chiedere il permesso ai relativi proprietari. Gli oggetti in questione vengono infatti presi, usati per tutto il tempo che si ritiene "corretto", sottraendone così il godimento al proprietario, ma non solo: terminato l'interesse verso i medesimi, non li si riporta nel luogo da cui provengono, ma li si abbandona dove capita, magari ad una certa distanza da dove li si è presi, senza preoccuparsi del fatto che, così facendo, con tutta probabilità gli stessi non verranno più ritrovati. Tale comportamento è tipico degli adolescenti, ma contagia i ragazzini più giovani. Per i bambini si sa, la situazione è diversa, poichè loro non conoscono il concetto capitalistico di proprietà (anche se paiono scoprirlo improvvisamente quando portate via loro un giocattolo...); in questo caso dovrebbero esssere i rispettivi genitori a vigilare per evitare che i giochi altrui vengano rotti o danneggiati, ma soprattutto potrebbero controllare che gli oggetti siano rimessi al loro posto o almeno non troppo lontano da dove provengono. Altrimenti l'effetto è pari ad un piccolo furto. Simile, per intenderci, a quello di quei minorenni che (per gioco) hanno "fregato" gli zaini a dei coetani a Gardaland. Questa mentalità indifferente alla proprietà altrui ha poi forse contagiato anche i loro genitori, i quali, di fronte alla denuncia per furto subìta dai figli hanno commentato: "Non era il caso, è stata solo una bravata, i nostri figli hanno tutto". Avrebbero giudicato nello stesso modo un analogo furto se subìto da loro, magari ad opera di un gruppo di poveri (magari stranieri, o peggio gitani?) . Sembrerebbe infatti che si possa parlare di furto solo se qualcuno si impadronisce di qualcosa che non possiede di già, altrimenti sarebbe soltanto uno scherzo. Una specie di nuova teoria da hippies, una rivoluzionaria visione di un mondo dove tutto è di tutti, ma solo tra benestanti. Il povero che ruba per mangiare deve andare in galera, chi ha dieci auto di lusso e per provare l'ebrezza di una undicesima evade il fisco dopo tutto è solo un buontempone. Saluti dalla Luna (dove non c'è la tv). Bocciboo.

Nessun commento:

Posta un commento