giovedì 21 ottobre 2010

Adro.Tutto bene quel che finisce..male?

Ieri sera il Consiglio di Istituto della scuola ex-Gianfranco Miglio di Adro ha decretato: Via tutti i simboli del sole delle alpi dalla scuola! Giù il sole dai tetti! Via i posacenere! Mettere i tappeti sul pavimento! E così via, nonché il cambio del nome: fuori Miglio, rientrano i fratelli Dandolo. Tutto bene quindi? Il Sindaco Landini ha già annunciato denunce, forse per interruzione di pubblico servizio di propaganda elettorale,chissà. Ma quel simbolo andava tolto? Le giustificazioni di Landini (“E’ un simbolo lombardo”) sono poco credibili, forse gli antropologhi erano al corrente , ma sfido altri cittadini lombardi a dire se il simbolo era loro noto prima del 1987. Forse qualcuno vedendolo la prima volta sui manifesti della Lega avrà pensato ad una stilizzazione della foglia di canapa indiana, non certo al sole…men che meno alle Alpi. Pochi conoscono la rosa camuna simbolo della Regione Lombardia, il sole delle Alpi penso fosse “oscuro” ai più. La sinistra e in genere le opposizioni lamentano che si tratti di un simbolo politico, di una indebita pubblicità. Un atteggiamento, quello di Landini , che necessariamente richiama alla mente il fascismo, con il suo fascio littorio, con le sue lupe e figli, nonché il nazismo, e la sua croce uncinata. E perché non il comunismo, con la falce e il martello? In realtà ogni richiamo stilistico usato in architettura e design può essere la cifra “politica” in senso lato del periodo di riferimento, il liberty con le sue foglioline e i suoi i fiorellini richiama alla mente un’epoca precisa, forse anche un modo di intendere la vita, i murales in America latina raccontano le rivoluzioni…E dunque perché non la scuola leghista con il suo sole delle Alpi? Si tratta dell’espressione del modo di pensare di una classe politica, degli elettori che l’hanno votata, della maggioranza dei cittadini del paese in questione, almeno al tempo presente; inoltre non è di per se lesivo di confessioni religiose o simbolo di istigazione a delinquere. La caratterizzazione culturale è implicita in ogni opera architettonica, qui è solo resa esplicita, un po’ urlata, ma lecita e anche benvenuta, evita la spersonalizzazione, nemica dell’arte. Invito chiunque ad osservare un palazzo delle epoca fascista e un bel casermone anni 60, politically correct si, ma quanto mostruoso! Crescere a Latina non ha mai impedito a nessuno di diventare di sinistra, crescere nella scuola Miglio non lo impedirà ai giovani cittadini di Adro!. Saluti dalla luna (dove non prende la tv). Bocci boo

giovedì 30 settembre 2010

Milano - Roma in quattro ore

Alta Velocità che collega le due città, aereoporti e strade a quattro corsie ma Roma e Milano (e in generale tutto il Nord) in questi giorni appaiono molto lontane. Al di là delle polemiche sul linguaggio crudo di Bossi, mi soffermerei sui contenuti dell'accusa. Roma vuole scippare al Nord nell'ordine: la Mostra del Cinema a Venezia, il Gran Premio di Formula 1 a Monza, l'organizzazione di un'altra Olimpiade...Mi soffermerei su alcune differenza sostanziali però: la Mostra del Cinema di Roma è un evento culturale e non mi pare che l'Italia possa rinunciare a NIENTE che lontanamente sappia di cultura, poichè è ben noto lo stato di devastazione in cui si trova la "Cultura" in questo paese. Per cui ben vengano altre Mostre del Cinema, d'altra parte se è vero che Parigi non fa concorrenza a Cannes è però anche vero che in America per sempio convivono Oscar, Golden Globe, Sundance Festival ognuno con una sua diversa funzione. Il discorso mi pare diverso per Monza: la Formula Uno ha un tipo di organizzazione ferrea che asssegna Gran Premi in certe sedi; cambiare si può, ma in questo caso una delle due città rimarrebbe a secco.
Il Gran Premio (checchè ne dica Cacciari secondo cui queste manifestazioni hanno solo costi e non guadagni per le Amministrazioni locali) porta soldi, ma ne chiede anche, in termini di pubblicità, investimenti a lungo termine, pubbliche relazioni e tanto altro. Per cui mi sembra ovvio che andrà da chi offrirà di più. A questo punto Monza e il Nord in generale potrebbero tener fede alla loro tradizione di gente che lavora a testa bassa senza lamenti e invece di chiedere udienza al politico di turno dimostrare di offrire di più. E che vinca il migliore, non il più raccomandato!

lunedì 20 settembre 2010

usami e poi gettami per favore!!! I ritrovati della Tecnica,gli interessi dell'industria e gli effetti sulla salute.

Finalmente anch'io ho comprato una padella di ultima geerazione, con interno in ceramica. Non so ancora se sia più o meno antiaderente di quelle con il teflon (tutti i diritti riservati), se si consumi prima, se cuocia meglio (anche se posso dirvi che per il momento si lava abbastanza facilmente), ma comunque l'avrei comprata lo stesso. Questo perchè pare sia quasi assodato che il teflon non faccia poi quel gran bene alla salute. Le avvertenze di pericolosità di questa materia sono state per anni attenuate dalla raccomandazione di cambiare la padella non appena c'erano dei graffi. In realtà se siete qualcosa di meno che una precisina, i primi graffi li vedete di solito dopo una settimana, per cui la raccomandazione di cui sopra mi è sempre parsa adatta più ad aumentare le vendite del prodotto che a proteggere la nostra salute. Dopo anni passati a comprare posate di legno che notoriamente graffiano meno di quelle di acciaio, alla fine sono passata alla ceramica, per un principio traslato dalla Comunità europea, il principio di "cautela". Questo principio è quello che finora ha bloccato l'uso degli Ogm per l'alimentazione degli umani, anche se non l'ha fermata affatto per quella animale. In pratica si sostiene che, anche se non ci sono prove della loro pericolosità, non ce ne sono nemmeno della loro innocuità, quindi ,nel dubbio, meglio astenersi dall'usarli. Se tale principio fosse applicato su scala generale però, metà dello sfruttamento industriale di nuove sostanze sarebbe di fatto bloccato. Chi poteva giurare che il DDT (tutti i diritti riservati) non uccidesse anche gli uomini oltre alle mosche? E che dire del vantatissimo ETERNIT( tutti i diritti riservati, e ci mancherebbe...teneteveli!) che, come illustrato dal nome, doveva durare per sempre(e nei polmoni nei malati lo ha fatto sicuramente)? Per quasi tutte le nuove materie inventate dalla ricerca scientifica la cautela potrebbe essere d'obbligo, e il buonsenso dovrebbe insegnare alle massaie a guardare con meno entusiasmo alla dicitura "NUOVO" impressa sui prodotti creati e pubblicizzati dall'industria. saluti dalla luna (dove non si vede la tv) Bocciboo.

giovedì 9 settembre 2010

Considerazioni sui primi mesi del nuovo caodice della strada

Il nuovo codice della strada, o meglio il vecchio codice come modificato di recente, sanziona le violazioni per eccesso di velocità se si supera di almeno il 5% il limite, mentre in precedenza la tolleranza arrivava in pratica a 9 km sopra il limite...Regola non scritta ma rispettata da tutti gli automobilisti era quella di andare a 59 km all'ora con la sicurezza di essere nel giusto . Ora il limite per la sanzione è diventato di 54,5 km all'ora. Dato che si paga (non tantissimo ma di questi tempi abbastanza per stare attenti) anch'io stavolta ho subito abbassato il piede sul freno.Gli effetti? Guida tranquilla,sicura, bassi consumi, e, soprattutto, la coscienza a posto(quanti politici oggi vorrebbero poter dire lo stesso?) .
Tutto bene dunque? Certo che si, a patto di ignorare tutti quelli che per i quali il cambio delle regole non ha significato nulla. Ma di sicuro tra quelli che mi hanno sorpassato a 80 all'ora dove vige il limite dei 50, ed è vietato il sorpasso forse ci sarà qualcuno che non sa cosa rischia. E allora ve lo dico io: dopo una prima decurtazione di punti pari o superiore a cinque si rischia il ritiro se se ne subiscono altre due nel giro di due anni. Dunque i recidivi sono puniti severamente,come è giusto, dato che errare humanum est, perseverare...saluti dalla luna (dove non arriva la tv).

lunedì 30 agosto 2010

Gianna Gianna Gianna non perdeva neanche un minuto...

La Gianna di De Gaetano era così, e invece pare che la Nannini di anni ne abbia impiegati tanti per capire che forse voleva un figlio. Comunque sono scelte personali, ma sembra che tutti si interroghino se la cosa possa avere ricadute sociologiche. Vale a dire: non è che adesso l'età delle puerpere (già piuttosto attempatelle) si andrà a spostare ancora più in là, alle soglie della menopausa e anche oltre? L'età della Nannini e la sua anima da single(forse lesbica) fanno pensare alla fecondazione artificiale con sperma di donatore sconosciuto. Però ci sono stati casi in natura di puerpure di questa età, magari non alla prima gravidanza. La menopausa può avvenire anche oltre i cinquantacinque. In quanto al fatto che questo bambino nasca senza padre, si può obbiettare che anche tanti figli di madri nubili per scelta o per necessità non hanno mai conosciuto i loro padri. Se poi la madre (la Nannini) sarà settantenne quando lui/lei avrà sedici anni, dopo tutto tante nonne hanno allevato nipoti i cui genitori erano morti molto giovani e se la sono cavata benissimo. Una volta poi l'orfano era una categoria piuttosto comune, se poi il futuro orfano eredita un patrimonio di svariati milioni di euro...non mi sembra ci sia da compatirlo più di tanto. Trovo invece un pò eccentrico che si presenti la scelta di Gianna come emblema della raggiunta parità uomo donna , mi sembra che questo tema salti fuori un pò troppo spesso a sproposito. La parità biologica comporterà che in futuro le donne si faranno venire il cancro alla prostata? Forse alla Nannini mamma in zona cesarini riuscirà un'impresa che a tante coppie "regular" risulta oggi titanica : rendere suo figlio unico rispetto alla massa dei coetanei insegnandogli solidi principi morali, inculcandogli il gusto della fatica, tenendolo lontano dalla tv e dai videogiochi violenti. Allora ne sarà valsa la pena. Un saluto dalla luna (dove non prende la tv).

venerdì 23 luglio 2010

Sdoganiamo la cannottiera per le signore.

Bossi è stato di recente fotografato in cannottiera. E' sorta tutta una dietrologia politica a spiegare il gesto, a partire dalla vecchia immagine dell'incontro che siglò la sua alleanza con Berluskaiser, come lo chiamava allora affettuosamente l'Umberto.. Accordi con Fini? Litigio con Berlusconi? Tresche sottobanco con Casini? Magari invece chissà, era proprio solo caldo. A tutt'oggi la cannottiera per gli uomini è sinonimo di virilità (per qualcuno un pò cafona ma pur sempre virilità). Dolce e Comodi loro l'hanno lanciata in passarella e via con le critiche di costume sul maschio decadente che per riabilitare la sua mascolinità un pò dandy si presenta in canotta. E le signore? Alla festa ai piedi della Madonnina mi pareva che le Signore ministre Brambilla e Gelmini (nonostante il termometro) fossero piuttosto ingessate. Perchè non tentare di allegerirle di quell'aria da maestrine proponendo una collezzione di canotte charmant per signore trendy ? Attendiamo presto una risposta dagli stilisti. Dopotutto il doppiopetto è anche donna, perchè non la canotta della salute? Mi sorge il dubbio (che ormai è quasi certezza) che le donne tra i vari atteggiamenti maschili adottino solo quelli masochisti, a partire dall'workaholicism, ma mai un pò di sano fankassismo, di cui la canotta rimane simpatico simbolo. Chi ricorda ancora Rocco Barbaro, con il suo "'un se potrebbe avere un caffè", lanciato dal basso della sua canotta e calzini col buco?

mercoledì 14 luglio 2010

E'meglio portare il velo o morire ammazzate da un ex?

Due notizie sono salite in contemporanea alla ribalta giornalistica, e credo siano da studiare in correlazione. Nove donne in Italia sono state trucidate da ex-mariti, ex-fidanzati o ex-qualcosachecredevofosseamore. In Francia una legge (inapplicabile, incostituzionale finchè si vuole,ma soprattutto simbolica)fa divieto di nascondere il volto con degli abiti nei luoghi pubblici, ed è stata voluta fortissimamante da Sarkozi e da altri esponenti politici di centro-destra per sottolineare la laicità dello Stato e impedire l'uso del burqua considerato lesivo della dignità femminile e simbolo di sottomissione della donna all'uomo. La donna che porterà il burqua sarò passibile di multa e di un programma di rieducazione, per suo marito invece è previsto il carcere perchè si tratta di un comportamento considerato alla stregua di un maltrattamento. Nella società occidentalizzata insomma gli uomini vogliono che la donna giri a capo scoperto per le città. Le donne dal canto loro lo considerano un diritto acquisito, ma nel frattempo si fanno strada altre considerazioni solo in parte paradossali: ma non è che in realtà girare a capo scoperto per la strada è pericoloso per una donna? E se un suo ex-fidanzato la riconosce e le spara? Non sarebbe più sicuro un bel velo per tutte e non se ne parli più? Fuori dalle battute, ci si sta rendendo conto che l'uomo ha in sè una parte "primitiva" che si esprime in modi violento esercitando il suo presunto diritto di possesso verso la donna con cui ha o ha avuto una relazione; lo spirito con cui questi uomini agiscono è lo stesso con il quale certi islamici impongono il velo: il pensiero sembra essere "tu sei mia e gli altri uomini se ti vedessero potrebbero desiderati e così sporcare il nostro amore". Dobbiamo fermarci a rifletterci o negarlo come se non ci riguardasse? Noi donne aggressive quanto l'uomo, disinibite, che prendiamo e lasciamo i nostri uomini come fossero oggetti, senza dare spiegazioni, (per quanto false e ipocrite siano sempre le spiegazioni che poi si riducono a "non ti amo più"), non stiamo forse facendo nostri proprio quei difetti che odiavamo negli uomini? e poi: quanta responsabilità ha la società in tutto questo, con i suoi modelli di amore usa e getta, di corpi denudati e esibiti,di aggressività da videogioco accettata a tutti i livelli? Tuttavia, paradosso per paradosso, noi donne oggi preferiamo rischiare ogni giorno la vita per essere libere piutttosto che vivere una rassicurante quanto deprimente esistenza da "regina", protette da un uomo che dice di amarci ma ci vuole solo manipolare o che ci tiene nascoste sotto un velo.