mercoledì 14 luglio 2010

E'meglio portare il velo o morire ammazzate da un ex?

Due notizie sono salite in contemporanea alla ribalta giornalistica, e credo siano da studiare in correlazione. Nove donne in Italia sono state trucidate da ex-mariti, ex-fidanzati o ex-qualcosachecredevofosseamore. In Francia una legge (inapplicabile, incostituzionale finchè si vuole,ma soprattutto simbolica)fa divieto di nascondere il volto con degli abiti nei luoghi pubblici, ed è stata voluta fortissimamante da Sarkozi e da altri esponenti politici di centro-destra per sottolineare la laicità dello Stato e impedire l'uso del burqua considerato lesivo della dignità femminile e simbolo di sottomissione della donna all'uomo. La donna che porterà il burqua sarò passibile di multa e di un programma di rieducazione, per suo marito invece è previsto il carcere perchè si tratta di un comportamento considerato alla stregua di un maltrattamento. Nella società occidentalizzata insomma gli uomini vogliono che la donna giri a capo scoperto per le città. Le donne dal canto loro lo considerano un diritto acquisito, ma nel frattempo si fanno strada altre considerazioni solo in parte paradossali: ma non è che in realtà girare a capo scoperto per la strada è pericoloso per una donna? E se un suo ex-fidanzato la riconosce e le spara? Non sarebbe più sicuro un bel velo per tutte e non se ne parli più? Fuori dalle battute, ci si sta rendendo conto che l'uomo ha in sè una parte "primitiva" che si esprime in modi violento esercitando il suo presunto diritto di possesso verso la donna con cui ha o ha avuto una relazione; lo spirito con cui questi uomini agiscono è lo stesso con il quale certi islamici impongono il velo: il pensiero sembra essere "tu sei mia e gli altri uomini se ti vedessero potrebbero desiderati e così sporcare il nostro amore". Dobbiamo fermarci a rifletterci o negarlo come se non ci riguardasse? Noi donne aggressive quanto l'uomo, disinibite, che prendiamo e lasciamo i nostri uomini come fossero oggetti, senza dare spiegazioni, (per quanto false e ipocrite siano sempre le spiegazioni che poi si riducono a "non ti amo più"), non stiamo forse facendo nostri proprio quei difetti che odiavamo negli uomini? e poi: quanta responsabilità ha la società in tutto questo, con i suoi modelli di amore usa e getta, di corpi denudati e esibiti,di aggressività da videogioco accettata a tutti i livelli? Tuttavia, paradosso per paradosso, noi donne oggi preferiamo rischiare ogni giorno la vita per essere libere piutttosto che vivere una rassicurante quanto deprimente esistenza da "regina", protette da un uomo che dice di amarci ma ci vuole solo manipolare o che ci tiene nascoste sotto un velo.

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