venerdì 18 giugno 2010

e se fosse marchionne ad aver bisogno dei cassintegrati?

Un amico di vecchia data che da lungo tempo collabora con fabbriche italiane trasferite in Polonia si è di recente lamentato della qualità del lavoro della manodopera polacca. Secondo lui infatti i polacchi sarebbero una specie di tedeschi, precisi nell'esecuzione, ma carenti nell'adattabilità agli imprevisti. Senza voler offendere due popoli in una volta sola, dato che le caratteristiche etniche possono venir smentite da migliaia di esempi contrari, mi permetto di notare che, se ciò fosse anche solo in parte vero, sarebbe la Fiat ad aver convenzienza a tornare a Pomigliano. E, beninteso, si tratterebbe di un fatto positivo, ma in questo caso la dirigenza dovrebbe parlare chiaro e ammettere di aver trovato difficoltà nella riallocazione estera della produzione. Potrebbe perciò dichiararsi pronta a tornare, ma senza ricattare nessuno. Liberando così gli operai dalla mannaia di un referendum abrogativo di diritti indisponibili ai singoli, ancorchè organizzati in sindacati. I sindacati nella nostra costituzione hanno lo stesso riconoscimento dei partiti, ma che cosa avverrebbe se domani Bersani lanciasse un referendum tra i suoi iscritti, formulato così: che ne dite, aboliamo la libertà di parola tra di noi? Sarebbe un pochino surreale. Anche se durante certe riunioni della segreteria potrebbe tornargli utile...

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